DeadBolt, il ransomware che attacca i NAS di QNAP
In ambito #CyberSecurity si invita sempre a cercare di aumentare il livello di sicurezza della propria infrastruttura, ma che cosa differenzia un sistema con un alto livello di sicurezza da uno con un livello più basso?
Abbiamo visto come la formazione dei propri utenti sul tema rappresenti un enorme valore aggiunto, che, oltre ad aumentare il livello di sicurezza, riduce il rischio di subire dannosi cyber attacchi, ma sul piano tecnologico disporre di determinate configurazioni può davvero fare la differenza.
Dal 25 gennaio, mediante un nuovo gruppo di #Ransomware denominato #DeadBolt, sono iniziati degli attacchi verso i #SistemiNAS di #QNAP in tutto il mondo che, sfruttando una vulnerabilità zero-day identificata nel firmware dei dispositivi, sono riusciti a crittografare e rinominare i file con una nuova estensione .deadbolt. (Leggi l’articolo per scoprire come proteggerti)
Questo significa che, poiché le #VulnerabilitàZeroDay sono all’ordine del giorno e anche se i #Backup vengono svolti regolarmente, se non si dispone di piattaforme sempre aggiornate, si rischia di essere comunque vulnerabili davanti ai sempre nuovi #MalwareZeroDay e di mettere a rischio i propri #BackupOnPremise.
La nostra esperienza, dunque, ci spinge a suggerire soluzioni di #BackupInCloud che, insieme a #Formazione, sistemi di accesso sicuri (come la #2FA – #AutenticazioneADueFattori), e l’utilizzo di account con configurazioni protette, garantiscono piattaforme sempre aggiornate e massimi livelli di sicurezza.
Contattaci per saperne di più.
#EpromSolutions #CyberSecurity #BackupInCloud